Stage kendo Kakehashi e Coppa Lombardia 2018

Delegazione dell’AIK Budokan presente sabato 2 giugno al doppio evento organizzato dagli amici del Ken Sei dojo Rho insieme allo Shumpukan Milano presso il centro sportivo Molinello di Rho per lo  stage col maestro Masaharu Kakehashi (8° dan hanshi) e la Coppa Lombardia 2018.

La mattinata inizia con lo stage condotto dal maestro Kakehashi che anticipa ai presenti l’intenzione di lavorare sui fondamentali. Si comincia infatti con esercizi di ashisabaki: un paio di giri in okuriashi con mani sui fianchi e schiena ben dritta andando avanti e poi indietro. Il maestro ci ricorda di mantenere uno sguardo fisso in avanti (mai guardare i piedi) e di spingere col piede sinistro andando avanti e col destro andando indietro. Secondo Kakehashi il movimento suriashi dei piedi andrebbe applicato e studiato dal momento stesso in cui si entra in palestra. Nel kendo infatti, nessun movimento del corpo, ad eccezione del colpo in fumikomi, dovrebbe produrre rumore. Evitare inutili rumori e muoversi silenziosamente è anche dimostrazione di rispetto verso gli altri (si pensi ad un ritardatario che entra in palestra proprio nel momento del mokuso).

Successivamente si passa ad esercitare altri movimenti in okuriashi ma questa volta da effettuarsi con kiai forte e deciso, in un’unica espirazione da terminare solo una volta che, giunti dall’altro lato della palestra, ci si gira di 180 gradi pronti per un’altra ripetizione. Questo genere di esercizio è consigliato soprattutto per bambini e principianti in generale perché permette di lavorare sul concetto di zanshin e di migliorarlo. Varianti vengono poi effettuate con shinai in mano (chudan) e aggiungendo uno shomen a metà distanza.

La seconda parte di esercizi si è poi concentrata sul suburi. Jogeburi prima e nanameburi poi. In particolare, riguardo al nanameburi, Kakehashi ha suggerito di praticare la variante con movimento laterale dei piedi (col destro davanti in caso si movimento verso destra e col sinistro davanti nel caso di movimento verso sinistra) così da esercitare nel contempo ashisabaki. Kakehashi ha suggerito di inserire nelle routine anche il semplice esercizio di rotazione dei polsi / spada da fermo.

Grande attenzione è stata poi dedicata allo zenshin-kotai men, giudicato esercizio di grandissima utilità al fine di migliorare coordinamento e velocità del colpo. Il maestro si è raccomandato di non praticare sequenze di suburi in modo meccanico ed automatico. Al contrario, ogni colpo dovrebbe essere completato come se fosse un unico movimento fine a se stesso. Il caricamento dovrebbe portare ad alzare le braccia fino ad avere le mani all’altezza della fronte, alla distanza di circa un pugno. L’intero movimento che porta a caricare e colpire dovrebbe essere eseguito impiegando il minor tempo possibile. Se la spada è in aria, la nostra posizione è di debolezza e per questo motivo il lasso di tempo deve essere ridotto al minimo. Lo sforzo dovrebbe essere finalizzato ad imprimere la massima velocità alla parte terminale dello shinai (monouchi). Il kiai dovrebbe essere sincronizzato con il tenouchi.

Idealmente questo esercizio andrebbe ripetuto un’infinità di volte, perché nel kendo è importante comprendere a livello intellettivo un determinato movimento, ma ancora di più lo è somatizzarlo attraverso la memoria muscolare. Il maestro ha raccontato come la nazionale giapponese di kendo ripeta questo esercizio a cicli di 100 men per almeno 10 volte come riscaldamento prima di ogni keiko. Il suggerimento è di iniziare con limitate ripetizioni per poi andare ad aumentarle via via nel corso delle settimane.

Variazioni sul tema possono essere effettuate concatenando sequenze (es. n° 5) di men in avanti e poi indietro oppure nella sequenza avanti, destra (movimento con piedi paralleli, senza rotazione), sinistra, indietro (zenshin-kotai-ukai-sakai-men).

Infine, qualche utile consiglio su come esercitare hayasuburi. Il maestro Kakehashi ha suggerito di praticare questo suburi evitando di saltellare. I piedi dovrebbero muoversi nello stesso modo di zenshin-men semplicemente accelerandone il movimento. Ovviamente la velocità di esecuzione porta a sollevare i piedi da terra. Ciò che conta è di evitare di effettuare balzi in avanti ed indietro caricando e stendendo le braccia (seppure in alcune regioni del Giappone venga anche praticata questa variante di choyaku-men). La partenza deve avvenire sollevando le braccia e muovendo i piedi solo in avanti (evitare di partire sollevando la spada e facendo i primi due passi indietro).

Prima della pausa, il Maestro ci ricorda quanto sia importante esercitare continuamente e a tutti i livelli il movimento dei piedi. Semplicemente guardando come un praticante muove i piedi ci si può fare un’idea chiara del livello raggiunto dallo stesso. Inoltre, tra i principi fondamentali del kendo, i piedi (intesi come la padronanza del movimento di piedi e gambe che poi determinano la correttezza del taglio) è giudicato di assoluta importanza, immediatamente dopo gli occhi (percezione di ciò che sta accadendo) e prima di ki (spirito, determinazione, coraggio) e forza (intesa sia come forma fisica che come waza, tecnica).

Terminata la pausa qualche veloce giro di kirikaeshi e uchikomi e po jigeiko libero fino alle 12.

Superato brillantemente il pranzo (che qualsiasi nutrizionista dotato di senno sconsiglierebbe prima di una competizione) si passa alla gara nella formula a squadre composte da 3 elementi riservata ai dojo lombardi.

L’AIK Budokan supera la poule passando come seconda del girone, in virtù di una sconfitta ed una vittoria. Nella successiva fase ad eliminazione diretta, la squadra strappa prima un pareggio, risultando poi sconfitta nell’incontro supplementare (encho) necessario a determinare l’accesso ai quarti di finale.

Esperienza sicuramente positiva per tutti i partecipanti, anche per l’ottima organizzazione dell’evento. Per qualcuno si trattava anche della prima avventura agonistica. Tutti hanno dato il massimo e, per questo motivo, non si può che esser soddisfatti di ciò che è stato fatto in questa bella giornata di kendo e amicizia.

Coppa Lombardia 2018

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